LEONARDO DA VINCI

Ritratto di Luce – A cura di Carmelo Fabio D’Antoni, Narratore d’Arte per Ars Magistris
Rubrica: Ritratti di Luce
Colui che ritrae l’anima dell’artista
Leonardo non è mai appartenuto al suo tempo, vivendo sempre oltre i confini dell’epoca in cui è nato.
Era più che un uomo comune, e al contempo meno di un semplice essere umano nel senso materiale e terreno del termine.
Era un testimone di una verità segreta e nascosta, un custode di una luce profonda che non desiderava essere proclamata a voce alta, ma piuttosto osservata con attenzione, studiata con cura, e trascritta con devozione.
La sua arte non è mai stata una mera rappresentazione superficiale. È una mappa spirituale complessa e raffinata, tracciata con pigmenti e intuizioni profonde, dove ogni gesto, ogni sorriso, ogni ombra cela e rivela qualcosa di più grande di noi, che ci trascende.

Chi era davvero Leonardo?
Un semplice pittore? Uno scienziato geniale? Un filosofo profondo?
Era un figlio spirituale del divino ordine nascosto nell’universo.
Venuto sulla terra non con l’intento di cambiare il mondo, ma per comprenderlo fino in fondo.
Un occhio capace di vedere la verità nascosta nelle ossa, nel vento, nel sorriso appena accennato di una donna eterna e senza tempo.
Il suo tratto non è mai esatto o rigido, ma vivo e pulsante.
Non afferra o imprigiona, ma suggerisce, invita alla riflessione.
Non dichiara in modo definitivo, ma apre le porte a molteplici interpretazioni.
Eppure, ogni sua opera rappresenta un vero e proprio portale.
La Vergine delle Rocce, la Gioconda, l’Uomo Vitruviano:
non sono semplici quadri o disegni.
Sono specchi cosmici di conoscenza, manoscritti silenziosi e misteriosi, porte che conducono a ciò che siamo stati prima ancora di nascere.
Leonardo non cercava Dio con la fede cieca.
Lo cercava con l’intensità del suo sguardo attento e penetrante.
E in quella sua ricerca ha lasciato a noi un segno indelebile e un metodo sacro:
guardare, analizzare, stupirsi profondamente.
Non per acquisire mera conoscenza, ma per sentire nel profondo dell’anima.
C’è una frase che Leonardo non ha mai scritto, ma che la sua straordinaria opera grida con forza e chiarezza:
E io oggi, narrando la sua ombra misteriosa, mi inginocchio davanti a questa legge sacra.
Perché chi porta luce nel gesto artistico, chi interroga la forma con la devozione di chi prega,
non è soltanto un artista:
è un oracolo incarnato della conoscenza universale e senza tempo.
Leonardo è il padre spirituale di tutti coloro che cercano la verità più profonda attraverso l’arte.
È il fratello maggiore di ogni creatore che non si accontenta di rappresentare passivamente, ma sente il dovere sacro di rivelare ciò che si cela oltre l’apparenza.
Leonardo è stato uno.
Eppure vive ancora in tutti noi.
Ogni volta che cerchiamo,
ogni volta che creiamo,
ogni volta che vediamo…
con occhi che non sono solo nostri.