L’Arte che unisce: “L’Invisibile” a San Piero Patti

Una mostra internazionale per trasformare il ricordo in futuro

L’arte come ponte tra culture, come linguaggio universale capace di oltrepassare confini geografici e barriere interiori. Con questo spirito nasce la VII edizione di Percorsi di Pietre Emozionali, intitolata “L’Invisibile – Oltre gli occhi, la spinta che ci guida ancora”, organizzata dall’Associazione Culturale Schegge d’Arte.

La mostra, ospitata dal suggestivo Convento dei Carmelitani Calzati di San Piero Patti, si terrà dall’8 al 13 settembre, ogni giorno dalle ore 18:00 alle 21:00. L’inaugurazione ufficiale è fissata per l’8 settembre alle ore 20:30 e vedrà la presenza straordinaria del mecenate Antonio Presti, fondatore della Fiumara d’Arte. Figura di riferimento assoluto nel panorama culturale italiano, Presti è da sempre sostenitore dell’associazione e incarna un modello di mecenatismo illuminato: attraverso le sue iniziative ha saputo trasformare territori in musei a cielo aperto e restituire all’arte il suo valore di bene collettivo. La sua partecipazione conferisce all’evento un respiro alto e simbolico, rafforzando il messaggio di arte come strumento di crescita, rinascita e condivisione universale.


Un ricordo che diventa spinta creativa

L’evento assume un valore particolarmente intenso: la data dell’8 settembre coincide infatti con il primo anniversario della scomparsa di Antonino Schepisi, vicepresidente dell’associazione e anima visionaria di tanti progetti culturali. La sua figura rimane impressa come faro di creatività e di coraggio, capace di guidare con entusiasmo e dedizione il percorso dell’associazione.
La sua eredità ideale – diffondere l’arte come strumento di incontro e crescita – continua oggi grazie al presidente Milo Floramo e a Francesca Calabrò, che hanno scelto di trasformare il dolore in energia creativa, proseguendo un cammino intrapreso insieme molti anni fa. La memoria di Schepisi non è soltanto ricordo, ma presenza viva che anima la mostra e che diventa impulso a guardare avanti con speranza e determinazione, perché attraverso l’arte il suo spirito continua a parlare e a indicare la via.

La moglie di Schepisi, Milena Bari, ha inoltre annunciato un’iniziativa personale di grande valore: l’istituzione di una borsa di studio in sua memoria, destinata a uno degli artisti partecipanti e finalizzata a sostenere la ricerca contro la leucemia. Un gesto che lega l’arte alla vita, trasformando il ricordo in speranza concreta. In questo modo la memoria di Antonino non resta confinata nel silenzio, ma diventa atto di amore e di generosità che continua a dare frutti. La borsa di studio si fa simbolo di una promessa mantenuta: quella di portare avanti la sua visione, affinché il dolore si trasformi in rinascita e la sua presenza invisibile continui a guidare gli artisti e la comunità verso un orizzonte di luce e di bellezza.


Un dialogo che attraversa i continenti

“L’Invisibile” non è soltanto una mostra, ma una rete culturale che abbraccia tre continenti.
Tra gli ospiti internazionali, spiccano:

  • Un artista messicano, che torna a San Piero Patti dopo undici anni dal primo gemellaggio con il Messico, rinsaldando simbolicamente un legame che unisce tradizioni e prospettive lontane.
  • La scultrice argentina Trinidad Caminos, che guiderà un laboratorio di scultura in argilla con studenti provenienti da Argentina e Francia.
  • La Fundación Fondosa, attiva nel sostegno alle donne in difficoltà, presente con la sua presidente: grazie alla borsa di studio da essa istituita, due giovani studentesse argentine hanno potuto partecipare a un corso intensivo in occasione della mostra.

Un mosaico di esperienze, storie e sensibilità che conferma la vocazione di Schegge d’Arte come laboratorio internazionale di dialogo e contaminazione culturale.


Gli artisti in mostra

Pittori

  • Sabrina Busà – Pittrice siciliana dalla forte sensibilità cromatica, esplora attraverso il colore la dimensione emotiva e spirituale, intrecciando nei suoi lavori la tradizione mediterranea con un linguaggio pittorico contemporaneo. La sua ricerca tende a trasformare la vibrazione del colore in energia interiore, restituendo allo spettatore atmosfere che parlano di intimità, memoria e radici culturali. Le sue tele raccontano una Sicilia che si apre al mondo, custodendo al contempo un patrimonio identitario profondo: ogni pennellata diventa un dialogo tra passato e presente, in cui la luce mediterranea si fa simbolo di rinascita e continuità culturale.
  • Anna Parisi – Artista visiva che intreccia natura e memoria, con una ricerca che riflette sull’identità e sulla percezione del paesaggio. Le sue opere, spesso ispirate ai luoghi dell’infanzia e ai paesaggi interiori, mettono in dialogo la dimensione intima e quella collettiva, rivelando come la pittura possa farsi strumento di ricostruzione della memoria e di esplorazione delle radici culturali. Attraverso la sovrapposizione di colori e stratificazioni materiche, Parisi offre allo spettatore una visione poetica che trasforma il paesaggio in metafora dell’esistenza.
  • Carmelo Fabio D’Antoni – Fondatore del Neo Stilnovismo, una corrente artistica e movimento pittorico che reinterpreta l’estetica del Dolce Stil Novo attraverso una visione contemporanea, etica ed esoterica. Il Neo Stilnovismo da lui concepito non è soltanto una cifra stilistica, ma una vera e propria filosofia che intende restituire alla pittura il compito di elevare l’anima e guidare alla consapevolezza. Le sue opere esplorano il rapporto tra visibile e invisibile, tra mito e spiritualità, collocandosi come ponte tra tradizione medievale e sensibilità moderna, con un linguaggio che fonde bellezza, simbolismo e ricerca interiore.
  • Ines Darwich – Pittrice argentina, attiva nella scena artistica di Córdoba, la sua arte intreccia radici latinoamericane e linguaggi contemporanei, creando un ponte tra memoria e modernità. La sua produzione si distingue per la capacità di fondere figurazione e astrazione, attingendo a suggestioni culturali che uniscono l’America Latina e l’Europa. Nei suoi lavori il colore diventa veicolo di emozione e identità, mentre le forme si aprono a una dimensione poetica che indaga la condizione umana, il ruolo della donna e le trasformazioni sociali. Con questa sensibilità, Darwich offre un contributo originale e profondo alla scena artistica internazionale.
  • Dominique Vispo – Artista dalla ricerca intensa e sperimentale, indaga il linguaggio del segno e la forza delle astrazioni, con una pittura che sfida i confini tra reale e immaginato. Le sue tele si caratterizzano per l’uso di trame dinamiche, linee spezzate e campiture cromatiche che evocano paesaggi interiori e tensioni emotive. Vispo costruisce un lessico pittorico personale che dialoga con le avanguardie storiche ma si proietta in una dimensione attuale, in cui l’astrazione diventa strumento di libertà espressiva e di indagine sulla percezione.
  • Eugenio Vanfiore – Pittore eclettico, unisce tecnica accademica e libertà creativa in una ricerca che esplora i confini tra figurazione e immaginazione. Le sue figure oscillano tra realismo e visione onirica, dando vita a scenari che evocano sogni, memorie e dimensioni interiori. Attraverso pennellate dense e armonie cromatiche, Vanfiore riesce a restituire al pubblico immagini che vibrano di intensità emotiva e che al tempo stesso invitano alla riflessione filosofica e spirituale.
  • Javier Cortez – Pittore messicano, protagonista del primo gemellaggio artistico tra Messico e Italia. La sua opera rinnova oggi quel legame, portando l’intensità della cultura latinoamericana e intrecciandola con influenze europee. Cortez si distingue per un linguaggio pittorico che coniuga la forza simbolica delle tradizioni messicane con una sensibilità contemporanea capace di dialogare con il pubblico internazionale. Le sue tele, ricche di colore e di energia espressiva, incarnano un ponte vivo tra mondi e culture, riaffermando il ruolo dell’arte come strumento di identità e di incontro.

Scultori

  • Milo Floramo – Presidente dell’associazione, la sua scultura è energia materica che racconta radici e appartenenza. Le sue opere, realizzate attraverso un dialogo continuo con la pietra, l’argilla e il metallo, sono testimonianza di una ricerca che unisce tradizione e innovazione. Floramo concepisce la scultura come linguaggio universale che restituisce forma alle memorie collettive e al senso di comunità, trasformando la materia in simbolo di resilienza e identità. La sua poetica mira a celebrare le radici culturali del territorio, ma al contempo si apre a prospettive universali, invitando lo spettatore a un incontro intimo con l’essenza stessa dell’essere umano.
  • Francesca Calabrò – Scultrice raffinata che scolpisce emozioni e interiorità attraverso forme essenziali ed evocative. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra corpo e spirito, trasformando la materia in narrazione poetica. Attraverso superfici levigate e linee armoniche, Calabrò restituisce la complessità delle emozioni umane, creando opere che si muovono tra fragilità e forza. La sua poetica scultorea si distingue per un approccio intimo e introspettivo, capace di far emergere dall’essenzialità formale un linguaggio universale che parla al cuore dello spettatore.
  • Antonio Bonanno Conti – Scultore siciliano, la sua ricerca si concentra sulla materia come memoria viva, intesa come testimone silenziosa di storie, tradizioni e identità. Le sue opere dialogano con la pietra e il legno, esplorando le stratificazioni del tempo e trasformandole in forme che custodiscono simboli arcaici e valori universali. Attraverso un linguaggio plastico essenziale ma potente, Conti restituisce alla scultura il ruolo di ponte tra passato e presente, invitando lo spettatore a riconoscere nella materia la continuità della memoria collettiva.
  • Trinidad Caminos – Artista argentina di fama internazionale, specializzata nella scultura in argilla e nella didattica creativa. La sua ricerca unisce la manualità ancestrale con una sensibilità contemporanea, trasformando la materia in un linguaggio che narra identità, resilienza e femminilità. Conosciuta per il suo impegno nella formazione artistica, Caminos ha guidato numerosi laboratori internazionali in cui la scultura diventa esperienza collettiva e strumento di crescita personale. Le sue opere, dal forte impatto plastico ed emotivo, incarnano la capacità dell’arte di superare i confini e di restituire voce alle storie individuali e comunitarie.
  • Marina Des Tombe – Scultrice olandese, il suo linguaggio plastico unisce rigore nordico e sensibilità mediterranea, dando vita a opere che riflettono un equilibrio armonico tra essenzialità formale e intensità poetica. La sua ricerca, segnata da un dialogo costante tra natura e spiritualità, esplora i contrasti e le complementarità culturali, trasformando ogni scultura in un simbolo di incontro e contaminazione. Attraverso superfici pulite e linee essenziali, Des Tombe restituisce una bellezza austera e al tempo stesso calda, capace di evocare silenzio, meditazione e apertura universale.

Allievi

Accanto agli artisti affermati, la mostra ospita anche i lavori di sei giovani allievi internazionali, che rappresentano il futuro dell’arte e il cuore della missione formativa di Schegge d’Arte:

  • Benoit Baheu (Francia) – Giovane artista che indaga il volto umano come specchio di emozioni universali, arricchendo i suoi lavori con un approccio sensibile al dettaglio e alla psicologia del soggetto. Le sue opere rivelano una capacità introspettiva che trasforma il ritratto in una finestra sull’animo umano.
  • Benjamin Turmo (Francia) – Porta una sensibilità pittorica fresca, con un approccio dinamico al ritratto che unisce vivacità cromatica e capacità di cogliere l’immediatezza del gesto. I suoi lavori riflettono un’energia giovane e spontanea, trasformando il ritratto in un momento di dialogo diretto con lo spettatore.
  • Martine Dubarry (Francia) – Le sue opere rivelano delicatezza e introspezione, legando gesto e intimità con un approccio pittorico che privilegia la sensibilità cromatica e la ricerca di equilibrio interiore. I suoi lavori trasmettono un senso di quiete e di profondità emotiva, trasformando la pittura in un linguaggio intimo e meditativo.
  • Silvia Soldevila (Argentina) – Artista emergente che esplora la materia con energia, unendo tradizione e sperimentazione. Le sue opere rivelano un approccio curioso e vitale, capace di trasformare tecniche classiche in espressioni nuove e personali, sempre in dialogo con la cultura contemporanea.
  • Estela Olasolo (Argentina) – La sua ricerca è segnata da un forte senso narrativo e simbolico, con opere che intrecciano memoria e immaginazione. Le sue creazioni rivelano una particolare attenzione ai temi identitari e sociali, trasformando la pittura in uno strumento di racconto e riflessione condivisa.
  • Marina Des Tombe (Olanda) – Partecipa anche come allieva sperimentatrice, dimostrando una rara versatilità creativa che le permette di muoversi con agilità tra la pratica consolidata e la sperimentazione. La sua duplice presenza arricchisce il percorso della mostra, sottolineando il valore formativo e la continua evoluzione dell’artista.

Schegge d’Arte: un laboratorio di comunità

Fondata nel 2011 da Milo Floramo e Antonino Schepisi, l’Associazione Schegge d’Arte è un centro creativo e propositivo che ha sempre avuto l’obiettivo di avvicinare le persone all’arte, insegnando tecniche, valorizzando talenti e creando occasioni di incontro. Nel corso degli anni, l’associazione ha sviluppato progetti che spaziano dall’organizzazione di mostre e laboratori formativi fino a gemellaggi internazionali, favorendo una costante apertura verso nuove esperienze artistiche.
Le sue iniziative hanno saputo coinvolgere scuole, comunità locali e realtà internazionali, costruendo un tessuto culturale vivo, inclusivo e in continua evoluzione.

Oggi, a distanza di quattordici anni, l’associazione conferma la sua missione: fare dell’arte uno spazio di benessere psicofisico, di crescita personale e di legame collettivo. Una spinta invisibile che unisce memoria, presente e futuro.


Ringraziamenti e Partnership

La realizzazione della mostra L’Invisibile – Oltre gli occhi, la spinta che ci guida ancora è stata resa possibile grazie al contributo e alla collaborazione di importanti partner istituzionali e culturali.

Un ringraziamento speciale va a:

  • Comune di San Piero Patti – per il patrocinio e il sostegno istituzionale.
  • Fundación Fondosa – per il supporto internazionale e l’impegno a favore delle donne in difficoltà.
  • Fiumara d’Arte – per la vicinanza e l’ispirazione costante nel diffondere l’arte come bene comune.
  • San Piero Patti News – per la comunicazione e la diffusione dell’evento sul territorio.
  • Ars Magistris Magazine International (AM International) – per il contributo alla dimensione artistica, organizzativa e per la diffusione dell’evento.
  • Al Vecchio Carcere – per il supporto logistico e culturale.

Il loro sostegno ha reso possibile la creazione di un dialogo che unisce comunità locali e realtà internazionali, nel segno dell’arte e della memoria condivisa.


Informazioni pratiche

  • Titolo mostraL’Invisibile – Oltre gli occhi, la spinta che ci guida ancora
  • Luogo: Convento dei Carmelitani Calzati, San Piero Patti (ME)
  • Date: dall’8 al 13 settembre 2025, dalle ore 18:00 alle 21:00
  • Inaugurazione: 8 settembre ore 20:30, con la presenza di Antonio Presti
  • Ingresso: libero, con incontri e dialoghi con gli artisti

Comunicato stampa a cura di Ars Magistris Magazine

Fonte Ufficiale Francesca Calabrò ( Schegge d’Arte )