Ottobre 15, 2024

Percorsi della fede. L’arte di Andrey Esionov in 7 chiese di Roma – Chiesa di Santa Maria in Campitelli a Roma

L’arte di Andrey Esionov in 7 chiese di Roma. Domani nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli a Roma

Comunicato stampa

20 marzo 2023

Il volume “Percorsi della fede. L’arte di Andrey Esionov in 7 chiese di Roma” sarà presentato martedì 21 marzo alle ore 20.00 nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli a Roma: interverranno l’artista e gli autori dei testi in catalogo

Il volume “Percorsi della fede. L’arte di Andrey Esionov in 7 chiese di Roma” sarà presentato martedì 21 marzo alle ore 20.00 nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli a Roma. Interverranno l’artista e gli autori dei testi in catalogo.

Per l’occasione si terrà un concerto di musica classica diretto dal Maestro Riccardo MartininiSi esibiranno la soprano Desirée Giove e l’ensemble dei violoncelli del Conservatorio “Santa Cecilia”, con le musiche di Claudio Monteverdi, Sergej Rachmaninov, Wolfgang Amadeus Mozart, Heitor Villa-Lobos

Il volume, di 172 pagine, ripercorre l’itinerario della mostra omonima che si è svolta dal maggio al novembre 2022 in sette chiese del centro storico di Roma, attraverso la pubblicazione di immagini delle quattro basiliche (Basilica di Santa Maria ad Martyres ossia il Pantheon, Basilica di Sant’Andrea della Valle, Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio, Basilica di San Lorenzo in Lucina) e delle tre chiese (Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi, Chiesa di Santa Maria in Campitelli, Chiesa del Gesù), dei quadri e degli acquerelli di Esionov allestiti in ognuna di esse, dei tantissimi turisti e pellegrini che le hanno visitate sia durante i mesi della mostra, sia in occasione del Giubileo della Famiglia. Il volume contiene i testi di Vittorio Sgarbi, critico e storico dell’arte (oggi sottosegretario alla Cultura), Daniele Libanori, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma per il settore Centro, Daniele Micheletti, rettore della Basilica di Santa Maria ad Martyres-Pantheon, Gabriella Musto, direttrice del Pantheon, Daria Pushkova, direttrice del Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma, Francesco Bigazzi, giornalista e scrittore, Julian Makarov, giornalista e presentatore. 

Saranno inoltre esposte tre opere di Andrey Esionov in olio su tela, facenti parte della mostra del 2022, e che sintetizzano la visione del mondo per la Cristianità: “Creazione del mondo” del 2013 (cm 180 x 220), “Annunciazione” del 2022 (cm 200 x 200) e “Il Giorno del Giudizio” del 2012 (cm 220 x 160). 

“Andrey Esionov ha una formazione accademica tradizionale, improntata sul mestiere” scrive Vittorio Sgarbi nel saggio critico d’apertura.  “Vederlo in azione, come è possibile fare su Internet (ecco un modo aggiornato per provare a diffondere ancora un mestiere antico), chiarisce più di qualunque dissertazione sul suo conto il modo in cui intende non solo tecnicamente la creazione pittorica. Di qui l’impressione che tutto, nella pittura di Esionov, tenda a rimanere a galla entro uno spazio di natura esclusivamente mentale, come a sospendersi a mezz’aria per evitare il risucchio di una profondità retrostante che potrebbe condurre al baratro dell’indistinto. Esionov è abilissimo nel conferire alle sue ideazioni fatte di fumo e vapori la credibilità di ciò che risulterebbe più concreto ai nostri occhi, grazie a virtuosismi mimetici che in pochi, puntuali colpi di pennello riescono a sintetizzare al meglio l’alito più autentico della vita, in richiamo a esempi che, più ancora che a Valentin Serov, il maggiore esponente dell’Impressionismo russo, guardano alla grande tradizione realista. Ma così come prodigiosamente si è manifestato, il visibile evocato da Esionov potrebbe anche dissolversi da un momento all’altro alla stregua di ghiaccio al sole, se solo all’artista, in questo caso davvero stregone sui generis, passasse per la testa. Credo che in questo senso permanente della precarietà che convive con costruzioni compositive anche grandiose nella loro spettacolarità scenografica stia molta della suggestione della pittura di Esionov, come se si trattasse di un gioco di prestigio che riveli in trasparenza il valore più consono dell’arte, il porsi coscientemente come illusione in un mondo di illusioni che non credono di esserlo. Cosa ci può essere, allora, di più vero di un’illusione che si offre come tale?”.

Andrey Esionov, nato in Uzbekistan da padre russo e madre ucraina, è uno dei maggiori esponenti della corrente del neorealismo visionario post-sovietico. Le sue opere si trovano nelle collezioni di diversi musei: Moscow Museum of Modern Art (MMOMA, Mosca), Museo di Stato Russo (San Pietroburgo), Museo d’Arte di Samara (Samara), Museo di Stato delle Arti Figurative del Tatarstan (Kazan’), Museo di Stato delle Arti dell’Uzbekistan (Taškent); Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Di recente, da settembre 2019 a gennaio 2020, ha esposto alcune sue opere nella mostra “Realismo visionario. Gli acquerelli di Andrey Esionov” nei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma.  “Andrey conosce il segreto dell’arte pittorica – racconta Francesco Bigazzi nel volume. – Lavora la superficie dei suoi acquerelli, delle sue tele e delle sue icone con estrema determinazione, fino a trasformarle in figure vive, a farle vibrare, come se abbiano un respiro. Ecco il continuo ritorno all’autentico materiale culturale dell’artista. Nelle tele la consistenza delle figure è più aggressiva, abbaglia i visitatori, Andrey riesce a unire fragilità a durezza, ma negli acquerelli le figure, come per magia, divengono più percepibili, disciplinate, come se stessero nascendo in contemporanea dalla sua mano”.

Il progetto, in un connubio d’arte contemporanea e fede, nasce da lontano. “Il progetto di creare un itinerario che legasse con opere d’arte alcune delle più importanti chiese del centro storico di Roma ha avuto in Andrey Esionov il protagonista principale. Legato a una profonda conoscenza delle Sacre Scritture, Esionov ha tratteggiato la vicenda umana dalla Creazione del Mondo, all’Annunciazione, all’Ultima Cena, al Giudizio Universale. E ha fornito ai turisti, che anche casualmente entravano in questi luoghi di culto, un percorso di fede e di arte. Esionov ha una pittura che ha messo d’accordo anche critici d’arte frequentemente in contrasto fra loro e che invece hanno espresso unanime apprezzamento per il suo lavoro, come ad esempio Vittorio Sgarbi e Tomaso Montanari”, dichiara Lorenzo Zichichi, presidente de “Il Cigno GG Edizioni”. 

Le opere di Esionov hanno creato un percorso non solo artistico ma anche di fede, stimolando la riflessione su temi cui gli artisti hanno dedicato i loro sforzi creativi.“La buona riuscita del progetto – sottolinea il vescovo Daniele Libanori –  si è manifestata soprattutto perché le opere, nell’itinerario di fede e di cultura, non sono state visitate solo casualmente come tappe incidentali di un percorso di visita turistico, ma come veri e propri richiami che hanno mosso e incuriosito chi ha voluto seguire il fil rouge suggerito dalle opere di Andrey Esionov”. Una sintonia tra arte e fede che si può manifestare non solo guardando i grandi capolavori del passato ma anche le felici espressioni dell’arte contemporanea. “Sono sempre stato favorevole alle arti e all’esposizione di opere nelle chiese, sede di grandi capolavori antichi, medievali e rinascimentali – scrive Daniele Micheletti Per questo motivo quando fu proposto di ospitare un’opera dell’artista Andrey Esionov all’interno del Pantheon ne sono stato entusiasta”. L’apporto dato da Andrey Esionov al pellegrinaggio è stato di grande impatto e ha permesso non solo di attirare all’interno delle chiese, ma anche di emozionare numerosi turisti di tutte le nazionalità ed età. “Nel Pantheon, in un primo momento estatico, l’attenzione è totalmente catturata dalla spiritualità del luogo – racconta Gabriella Musto – che non ha a che fare solo con il culto cattolico ma che parla di una spiritualità universale capace di toccare trasversalmente tutti i cittadini del mondo, al di là della cultura, della religione, della formazionePer la cultura del contemporaneo, confrontarsi pertanto con un monumento di tale levatura e con una pittura di eccellenza quale quella dei Maestri citati e custoditi in esso, ovvero dover dialogare con ciò che è grandioso, eccellente, irraggiungibile, può rappresentare una criticità insuperabile. Nelle opere del Maestro Esionov ho ritrovato quella disciplina, quell’equilibrio, quella composta costruzione dei campi visivi che avevo ammirato anni addietro nella produzione della scuola dell’Accademia di Mosca e che potevano armoniosamente collocarsi negli spazi museali della Basilica”. 

Il fatto che le tele di Andrey Esionov vengano esposte in alcune delle più importanti chiese di Roma, compreso il Pantheon, ci rassicura che in questa terra la cultura russa riscontra un’attenzione fuori dal comune: è amata e ammirata indipendentemente dalle vicissitudini geopolitiche – conclude Daria Pushkova. – Cos’altro, se non iniziative simili, ci aiutano a riflettere sulla nostra esistenza fugace su questa terra, per cui possiamo lasciare qualcosa di significativo solo attraverso un processo di collaborazione tra individui, comunità e popoli”.  

Francesca Lombardi

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