Dicembre 11, 2024

Luigi Aricò

terra_opera_di_luigi_arico

Nasce nel 1957 a Cefalù, città di antico splendore bizantino, dove tuttora vive e opera. Fantasia e creatività lo inducono a cimentarsi nel campo dell’arte sin dalla fanciullezza. Deciderà in seguito di frequentare l’Istituto Statale d’Arte di Cefalù che gli consentirà di ottenere il diploma di Maestro d’Arte in oreficeria e lavorazione dei metalli.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è luigi_con_opera_cubo.jpeg

Estensione della sua opera nel mondo

Artista di raro pregio, produce negli anni molte opere plastiche e pittoriche che lo vedono emergere in eventi importanti realizzati non soltanto sul territorio ma anche in città metropolitane internazionali come Roma, Napoli, Venezia, Milano, Cannes, Montecarlo, Parigi, Dubrovnik, San Pietroburgo, Parga, Miami, Tokyo. Le sue opere raggiungono così varie parti del mondo.

Valore e significato della sua opera plastica e pittorica

Egli trae ispirazione dai materiali di scarto, ai quali dà una seconda chance di vita trasformandoli in opera d’arte grazie a complessi assemblaggi dal significato trascinante ma non immediato. In poche parole, traduce in utilità estetica tutto ciò che il quotidiano ha già espulso dalla propria fruizione per sopravvenuta inutilità, imputabile al naturale processo di evoluzione tecnologica.

Vecchie macchine agricole da smontare, vecchi legni, metalli, pietre e altro che si presti a originali incastri di materiali eterogenei. Nascono così, accanto alle sculture realizzate solo con il legno – come le variegate forme totemiche esistenti nel suo vasto repertorio – o con il metallo, anche organismi misti in pietra e metallo oppure in legno e metallo.

Adopera anche vecchie porte utilizzandole come basi per dipingervi sopra persino figure umane dove i colori si fondono con la materia. Non è solo uno scultore infatti, il nostro artista siciliano, è anche autore di quadri e pannelli dove non è sempre presente la figura umana, anzi prediligendo, all’opposto, l’infinito e colorato ventaglio dell’astrazione geometrica, in qualche modo presente nel suo DNA per l’innegabile influsso delle ascendenze bizantine esercitate dal luogo natìo.

Mostra ponderata attenzione ai colori, ricercandone continuamente l’interno equilibrio e sulla base pittorica alla distensione di larghe pennellate alterna la tecnica della raggrumazione dei pigmenti contro fondi trattati a nebulosa. Tali dinamiche cromatiche, ma non da meno la plasmazione del riciclo, sottendono un sofisticato simbolismo allusivo ai vissuti dell’uomo e alle transmutazioni della natura.

INFO


www.luigiarico.it