Ottobre 15, 2024

Il valore testimoniale della fotografia – Hans Georg Berger e Max Cavallari protagonisti del nono Elba Book Festival

Hans Georg Berger e Max Cavallari protagonisti
del nono Elba Book Festival

Nel solco di un impegno costante non solo per l’ambiente, ma anche per la specificità del territorio, la nona edizione di Elba Book Festival rimane concentrata sul collegamento tra letteratura e paesaggio. Da martedì 18 a venerdì 21 luglio, tra vicoli e piazzette a strapiombo sul Tirreno, il borgo di Rio nell’Elba ospiterà il momento di confronto estivo della piccola e media editoria italiana. Nell’ambito del premio Demetra, concepito dal festival e dal Consorzio Comieco per vocazione ecologista e per valorizzare la letteratura ambientale, venerdì sera, alle 21:30, il gran finale della manifestazione si focalizzerà sul riconoscimento pubblico a Hans Georg Berger. Il fotografo internazionale, dalla fine degli anni Settanta, ha avviato il restauro dell’Eremo di Santa Caterina d’Alessandria, sul monte Serra, trasformando l’antico convento francescano in un centro internazionale d’arte, e realizzando un orto botanico dedicato alla flora autoctona dell’Arcipelago Toscano. Quest’anno l’Orto dei Semplici elbano ha compiuto ventisei anni: si tratta di un unicum all’interno del Parco Nazionale, e accoglie gran parte della biodiversità delle specie floreali spontanee. Un luogo di divulgazione, di studio e di musealizzazione della vegetazione, gestito in collaborazione con l’Università di Pisa, che per lo staff di Elba Book si è rivelato parallelamente un esempio da seguire per tutelare e trasmettere il concetto di bibliodiversità – www.elbabookfestival.com

I GIARDINI DELL’EREMO

La scelta della fotografia come indirizzo di indagine da parte dell’artista è orientata alla possibilità di concentrare lo sguardo su una determinata immagine, relativizzando tutto il resto ed entrando in comunicazione con persone e realtà diverse, senza l’intermediazione di codici comunicativi fraintendibili. Il volume Giardini dell’Eremo (2022), edito da Persephone e curato da Berger stesso, consiste in una raccolta di scritti che approfondiscono le caratteristiche di questo antico hortus conclusus dov’è possibile rasserenarsi. L’opera antologica, che avvicina le voci degli intellettuali che hanno alloggiato a Santa Caterina nell’ultimo mezzo secolo, tra cui Angelino Carta, Fabio Garbari, Daniel Mount e Neri Torrigiani – ideatore del logo dell’Orto dei Semplici elbano – testimonia come la sua conservazione sia dovuta all’impegno sociale e artistico. Quando Berger vide per la prima volta l’Eremo, nel 1977, lo trovò abbandonato e decadente, e faticò a scovare quello che una tempo era un rigoglioso giardino curato dai monaci. Ripristinare e valorizzare gli antichi fulgori medioevali significa garantire continuità ai periodi storici e alla narrazione dell’attività dell’uomo nei territori in cui risiede e che ne testimoniano l’operosità quanto l’incuria. La luce quanto l’ombra.

LA CRISI DEL MEDITERRANEO IN MOSTRA 

Tra il centro storico di Rio nell’Elba e la Chiesa della Pietà saranno esposte le fotografie di Max Cavallari. La mostra “Acquaintance”si compone di quindici scatti eracconta i 40 giorni di Search and Rescue della nave Humanity 1 nel Mediterraneo. A inaugurarla sarà lo stesso Cavallari presso il passo della Pietà, domenica 16, alle 18:30, con l’assessore alla cultura Mattia Guerrini, il direttore artistico Marco Belli e il fotografo Andrea Lunghi. Il 3 ottobre 2022, dal porto di Palermo, inizia la traversata del fotografo Max Cavallari insieme all’equipaggio e ai volontari della missione. Tra il 22 e il 24 ottobre avvengono tre soccorsi in mare recuperando 180 persone su tre differenti imbarcazioni. Ci sono volute 21 richieste di “porto sicuro” prima che venisse concesso un luogo di sbarco, ma non a tutti fu permesso di scendere: 45 persone furono considerate “in buona salute” e per questo bloccate in un limbo sul ponte della nave ormeggiata al porto di Catania. Una storia ciclica che avviene tra le coste del Mediterraneo da almeno dieci anni. Il risultato dei 40 giorni di navigazione è un’analisi di quanto la bolla sociale dell’essere umano abbia la capacità di adattarsi a seconda degli spazi fisici e degli individui con cui interagisce, un reportage fotografico che racconta la storia di un confine, di coloro che lo attraversano e del rapporto tra loro. Si tratta di quaranta giorni terribilmente concreti e, perciò, valorizzati dalla testimonianza fotografica. Cavallari riesce a mettersi negli occhi dei migranti: il suo obiettivo sfida la superficie per farne emergere le contraddizioni e le storture: dalle increspature sull’acqua alle rughe dei volti sofferenti, sino a una realtà che si deforma sotto il peso dell’ingiustizia a scapito della sua stessa luce. 

La missione di Search and Rescue avvenuta tra ottobre e novembre 2022, raccontata da Max Cavallari, è un’analisi sul rapporto tra esseri umani e sulla capacità di adattamento degli stessi. Se la base narrativa racconta un evento simile a ciò che accade ciclicamente nel Mar Mediterraneo, dall’altra lo sguardo si rivolge verso le persone che vivono direttamente questa esperienza: limitate in uno spazio, sono tutte circondate da uno scuro, infinito e imprevedibile mare.

Elba Book Festival

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